Vignaioli Artigiani Naturali Roma 28/2 – 1/3

NCW_locandina_2015

Vignaioli Artigiani Naturali
Roma Sabato 28 febbraio ore 15,00 – 21.00
Domenica 1 Marzo ore 12,00 – 19,00
presso la Città dell’Altra Economia – Ex Mattatoio Testaccio
elenco provvisorio adesioni:

ABRUZZO
– Ludovico
-Terraviva

BASILICATA
– La Luce

CALABRIA
– Cataldo Calabretta
– Casa Comerci

– Diana

CAMPANIA
– Cantina del Barone
– Cantine dell’angelo
– I Cacciagalli
– Il Cancelliere
– Giovanni Iannucci
– Casa di Baal
– Monte di Grazia

EMILIA ROMAGNA
– Crocizia
– M. Bortolotti

FRIULI
– Feudo dei Gelsi

LAZIO
– Costa Graia

PIEMONTE
– Tenuta Grillo
– Fabio Gea
– Daniele Saccoletto

SARDEGNA
– Altea Illoto

SICILIA
– Fenech (isola Salina)
– Etnella
– Enò-Trio

TOSCANA
– La Busattina
– SiniFelle Pod. Casaccia
– Poggio Concezione
– Az. Agr. Il Casale
– Coop. Agr.La Ginestra

UMBRIA
– Fontesecca
– Mani di Luna

SLOVENIA

Stekar

Alimentari:
– Lu Cavalire (Abruzzo)
– Gregorio Vallescannese (Abruzzo)
– Piccola Bottega Merenda – Roma
– Casa dei Tajarin – Mauro Musso (pasta artigianale)
EDITORIA
– Edizioni Altraeconomia

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Natural Critical Wine Roma 12 e 13 ottobre 2013

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NCW_flyer-retroATTENZIONE!!! IL DIBATTITO DI DOMENICA MATTINA E'STATO ANNULLATO!!!
SABATO 12 E DOMENICA 13 OTTOBRE- 
NATURAL CRITICAL WINE ROMA
PRESSO LA CITTA' DELL'ALTRA ECONOMIA (EX MATTATOIO DI TESTACCIO)
ORARI: SABATO 10.00-20.00 DEGUSTAZIONE E VENDITA VINI
       DOMENICA 9.00-19.00 DEGUSTAZIONE E VENDITA VINI
PER INFO: contadinicritici@inventati.org

Le Nostre Fiere:

1) sabato 24 e domenica 25 agosto Critical Wine - Casale Monferrato;

2) sabato 12 - domenica 13 ottobre 2013 Roma Natural Critical Wine;

3) sabato 7 dicembre, domenica 8 dicembre Orvieto,Natural Critical Wine;

4) primo fine settimana di febbraio Milano Natural Critical Wine ;

5) primo fine settimana di marzo Roma Natural Critical Wine;

6) 19- 20 aprile 2014 Bologna Natural Critical Wine;

7) primo fine settimana di maggio Firenze Natural Critical Wine;
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NATURAL CRITICAL WINE – BOLOGNA 1 – 2 GIUGNO 2013

BOLOGNA 1 e 2 Giugno 2013 – Parco della Montagnola.
Intendiamo così moltiplicare le occasioni di incontro,  scambio, promozione, vendita.
La formula rimane la stessa; fiera il sabato, domenica mattina dibattito “L’etichetta per il vino naturale” (ore 9,00 – 11,00),  per continuare domenica pomeriggio con la fiera .

i relatori della tavola rotonda:
- Giampaolo di Gangi - giornalista - cooperativa editoriale Versanti/Servabo;
- Christine Cogez Marzani - Vini di vignaioli;
- Barbara Pulliero/Stefano Rusconi - Sorgente del Vino;
- Emilio Falcione - Vignaiolo portavoce Contadinicritici
Questa volta collaboriamo nella realizzazione dell'evento con

Comunicamente (http://www.comunicamente.it/)
un’agenzia di comunicazione che si occupa anche di
organizzare eventi nella propria sede :
una sala di più 300mq,( con aria condizionata).
E’  sulla via di accesso principale,
dalla stazione fs al centro, che è via indipendenza.
E’ in Via Irnerio, 2/3 40126 nel parco della Montagnola,
vicino alla stazione fs e al parcheggio principale per arrivare al centro.

Adesioni (lista non ancora definitiva):

ABRUZZO

– Tenuta Terranova

BASILICATA
– Az. Agr. Grifalco della Lucania
– Az. Agr. Musto Carmelitano

EMILIA ROMAGNA
– Agricola Farneto
– Podere Pradarolo
– Az. Agr. Bortolotti

PIEMONTE

– Cascina I Carpini
– Az. Agr. Saccoletto
– Cascina Zerbetta
– Tenuta Antica

TOSCANA
– Az. Agr. Moretti Casaccia
– Coop. Agr. Voltumna
– Az. Agr. Casale Giglioli
– Az. Agr. La Busattina
–  Az. Agr. Carlo Tanganelli

VENETO

– Az. Agr. Alla Costiera – Filippo Gamba

Alimentari

a) Gregorio Rotolo – formaggi (Abruzzo)

b) Az. Agr. Lu Cavalire – Paolo Rossi -olio,ceci, peperoncino (Abruzzo)

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Una questione d’etichetta!

Le forze più retrive del Movimento biologico, hanno da alcuni mesi lanciato una crociata contro gli infedeli del Vino Naturale. Cosa di per sé singolare, considerando che il 90% dei produttori di vino naturale è certificato bio; o forse proprio per questo…Si sente continuamente  ripetere<< bisogna difendere il regolamento sul vino bio perché rappresenta una garanzia per i produttori e consumatori e perché è il frutto di un processo democratico che ha visto il coinvolgimento e la partecipazione a livello europeo di consumatori e vignaioli (progetto Orwine 2006 – 2009)>> .
A volte a queste dichiarazioni si affianca un’altra semplificazione grossolana in cui la realtà viene suddivisa in due fronti: da una parte i vini cerificati bio e dall’altra i vini naturali, il vino libero di Farinetti ed ora anche i vini “sostenibili” a marchio VIVA. C’è molta malafade in ciò è molta disinformazione interessata. Occorre fare un passo indietro: effettivamente la genesi del regolamento europeo sul vino bio, si ebbe con il progetto ORWINE, gestito da molte associazioni in ogni paese europeo (per l’Italia l’AIAB)che seppero coinvolgere migliaia di vignaioli e consumatori europei, ed i primi tentativi di approdare ad un regolamento risalgono al 2009. Ma la verità storica è un‘altra:
Roberto Pinton (Federbio)all’indomani del varo del regolamento sul vino bio, in un suo articolo ricostruisce tutti i passaggi che hanno portato alla nascita dell’attuale regolamento. Tra l’altro scrive :
<<Il nuovo regolamento sul vino biologico e la posizione di FederBio .
…Nel giugno 2010 il commissario Dacian Ciolos si era visto però costretto a ritirare la bozza di proposta della Commissione per il mancato consenso degli Stati membri…Non fidandosi molto dei tempi parlamentari, diverse organizzazioni e istituzioni scientifiche cominciavano a elaborare una“European Organic Wine Charta”, che intendeva diventare il disciplinare privato di riferimento…
Il 7 e 8 febbraio 2012 lo SCOF approvava la bozza di regolamento, che con il numero 203/2012 veniva pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea l’8 marzo …
Stremati dall’iter di questa norma, che dire?
…La riduzione dell’anidride solforosa è talmente limitata da non poter essere agevolmente spesa per la promozione del prodotto, che dovrà concentrarsi sugli aspetti ambientali e agricoli…Al di là degli aspetti salutistici legati all’uso dei solfiti, l’aspetto critico è che possono costituire un ausilio per la “sistemazione” di uve “così così”; la possibilità di “aggiustare” i vini in cantina non stimolerà tutti i produttori a raggiungere l’eccellenza in vigneto, e introduce elementi per
una concorrenza al ribasso, anche se, ovviamente, i produttori di qualità non avranno interesse ad appiattirsi sui limiti massimi o sull’adozione di tutte le tecniche ammesse. In ogni caso, una norma a maglie larghe mal si combina con un mercato esigente di fascia medio-alta e potrebbe non contribuire positivamente allo sviluppo del mercato delle produzioni di qualità, soprattutto nei confronti di Paesi con minor tradizione enoica, che potrebbero accontentarsi della presenza
del logo europeo…Neppure l’ammissione delle resine a scambio ionico,dell’osmosi inversa, del riscaldamento fino a 70 gradi (ma non della crioconcentrazione, quasi che portare il vino a 70 gradi sia coerente con gli obiettivi e i principi stabiliti nel regolamento n. 834/2007 e concentrarlo parzialmente a freddo no), tutte prassi diffuse nell’enologia convenzionale, siano particolarmente utili per promuovere il vino biologico.>> Questo quanto scriveva Pinton di Federbio, l’AIAB invece:
In un Comunicato Stampa del 27 agosto 2010  rilanciato dall’ADN Kronos:
<< Roma, 27 ago. (Ign) – L’Aiab-Associazione Italiana Agricoltura Biologica lancia il disciplinare per il vino biologico.
Con il provvedimento, spiega l’associazione in una nota, si intende superare l’empasse creatasi lo scorso giugno quando la Commissione europea ha ritirato la proposta di regolamento sulla vinificazione biologica per il mancato accordo tra le diverse esigenze degli Stati, con la conseguenza che il logo europeo con il regolamento sulla vinificazione e la foglia verde con le stelline sulle etichette del vino non andrà in bottiglia con la prossima primavera.>>
In quel periodo l’AIAB inviò anche una lettera aperta ai produttori in cui si invitavano gli stessi ad aderire al disciplinare di vinificazione AIAB, e nella parte finale recitava:
<< L’iter normativo la cui negoziazione è partita dai risultati del progetto ORWINE circa un anno fa si è arenato…>>
Quindi secondo Pinton la bozza fù <<ritirata>> secondo l’AIAB  si è <<arenata e ritirata>>.
Quello che non si può chiedere ai vignaioli naturali (e non) è di difendere il disciplinare europeo sul vino bio, nato e voluto dall’industria per l’industria. Quindi la verità storica è che il disciplinare sulla vinificazione bio in vigore è il frutto di opache trattative al fine di avere un regolamento ad uso e consumo dei grandi importatori del nord Europa interessati ad acquistare vini bio nei paesi mediterranei per pochi centesimi al litro, trasportarlo in cisterne fino a destinazione dove viene imbottigliato e/o l’industria che in nome dell’economia di scala, dissipa territorio, risorse, comunità rurali.  Per fare ciò hanno bisogno di vini stabilizzati e protetti da alte dosi di SO2. Quindi il discorso và rovesciato: il ” vino libero”, il vino a marchio “VIVA”, il VIVIT, hanno spazio e credibilità proprio perchè dall’altra parte vi è un regolamento INDIFENDIBILE!
Altra bufala che viene raccontata è quella secondo cui il vino naturale non fornisce garanzie mentre
<<nel biologico, invece, tale dichiarazione è confermata dalla certificazione di un organismo di controllo terzo, espressamente autorizzato dal ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali, che ispeziona vigneto e cantina, anche prelevando campioni da sottoporre ad analisi.>>
(Federbio, febbraio 2013)
L’organismo di controllo terzo è quello pagato dal produttore. Per essere più chiari il controllore è pagato dal controllato: dove sarebbe la terzietà?
Sui campioni da sottoporre ad analisi, è vero che vengono prelevati, ma altrettanto vero che difficilmente vengono inviati al laboratorio d’analisi, perché il costo ricadrebbe ancora totalmente sul produttore. Inoltre in un sistema dove oltre 10 Organismi di Controllo, vivono in regime di concorrenza tra di loro soprattutto sui costi (non sulla qualità del servizio), verrebbe penalizzato chi aumentasse i costi a carico dei controllati (ad es. con il costo delle analisi).
I funzionari del Mipaaf , ed uno stuolo di esperti ci ripetono di continuo che le certificazioni, i controlli, le normative e le ispezioni ed i verbali con sanzioni che ne conseguono, sono a tutela dei soggetti più deboli: i consumatori ed i piccoli produttori. Ci dicono che le norme sull’etichettatura, sulle denominazioni d’origine, sul biologico ci difendono dai furbi e da chi ha più potere comunicativo di noi. Ma allora ci devono spiegare perchè chi produce vini doc e igt (con tutti i controlli che ne conseguono) se certifica le  uve bio, se ha anche la certificazione Demeter, non può scrivere in etichetta la quantità totale di SO2, gli altri ingredienti, le pratiche in campo ed in cantina? La norma che impedisce ciò quale soggetto debole tutela? A noi sembra tutelare unicamente gli interessi dell’agroindustria! Perché , gli ispettori del Mipaaf  si sono recati all’enoteca Bulzoni e da piccoli produttori naturali e non da chi propaganda il Vino Libero o il Vino Sostenibile a marchio VIVA? La repressione frodi è debole con i forti e forte con i deboli?
Ci viene risposto che dobbiamo elaborare dei disciplinari ed una proposta di legge da sottoporre all’approvazione del Ministero. Noi pensiamo che non si può normare un processo naturale che in ogni zona, in ogni cantina si svolge in maniera differente, seguendo unicamente le leggi caotiche della vita. Le norme ed i disciplinari vanno bene per i prodotti industriali, morti, senza vita. I vignaioli devono unirsi nel richiedere ed ottenere la possibilità di menzionare in etichetta le principali pratiche in vigna ed in cantina e gli ingredienti.
E’ necessario fare massa critica ma per ottenere la possibilità di riportare in etichetta gli ingredienti e le pratiche in vigna e cantina. Da anni discutiamo della necessità di un disciplinare del vino naturale e/o di una legge sulla agricoltura contadina e la trasformazione artigianale dei prodotti agricoli. Ormai siamo convinti che questa strada richiederebbe tantissimo tempo che non abbiamo; sarebbe elemento di divisione tra i vari gruppi: immaginate le divisioni su qualche mg milligrammo di SO2? o sulla definizione di agricoltura contadina e trasformazione artigianale? Inoltre si trasformerebbe presto in una trappola, che snaturerebbe gli intenti iniziali: come si fà ad inquadrare in un disciplinare un processo vitale che differisce in ogni luogo dove si svolge? L’etichetta trasparente (così si chiama e non da oggi) renderebbe obsoleta ogni diatriba sul termine naturale, che rimarrebbe a identificare il solo Movimento come è giusto che sia. Non lascerebbe più spazio e margini di manovra a furbi ed illuminati dell’ultima ora.

Gli ingredienti in etichetta e le informazioni sulle pratiche in vigna e cantina, libererebbero anche il campo dalle posizioni ambigue di quei gruppi che  pensano di contare su una rendita di posizione e si oppongono ad una crescita ed evoluzione del Movimento dei vini naturali, con affermazioni del tipo:” è solo una questione culturale, che risolveremo con il manifesto del vino naturale, sottoscritto dalle tre principali associazioni…” Ma non sono gli unici a difendere lo stato attuale delle cose:
Dal sito della FIVI (www.fivi.it) leggiamo:
<<La CEVI sulle proposte della Commissione sull’etichettatura
Come comunicato negli ultimi mesi la CEVI sta svolgendo una forte azione sindacale per cercare di evitare che il vino venga assimilato a qualsiasi altra derrata alimentare…La UE tende a semplificare i propri impegni assimilando il vino alle altre derrate alimentari complicando la vita ai produttori ed ai consumatori. Da questo nessuno ha da guadagnarci. Immaginate un etichetta del vino trasformata in uno sterile elenco con le incomprensibili quantità di carboidrati, proteine e grassi, magari una altrettanto incomprensibile lista di ingredienti: E220, … etc.
LETTERA DELLA CEVI AI DEPUTATI EUROPEI

I Vignaioli Indipendenti Europei, forza viva della viticoltura europea rappresentati dalla CEVI, sostengono l’esenzione dell’etichettatura delle calorie e degli ingredienti per il vino, proposta dalla Commissione europea nel progetto di regolamento concernente l’informazione dei consumatori sulle derrate alimentari (COM 2008-0040), e valicata in 1° lettura sia dal Parlamento europeo che dalla posizione del Consiglio.

I Vignaioli Indipendenti Europei domandano il mantenimento di questa esenzione per tre ragioni essenziali:

il vino non è una derrata alimentare come le altre
il consumatore non desidera queste menzioni sulle etichette del vino
le imprese dei vignaioli indipendenti desiderano restare competitive

Perché penalizzare la competitività delle nostre imprese per un’informazione che i consumatori non vogliono? FIVI.>>
Non c’è da stupirsi se i rappresentanti di questi gruppi e associazioni, li ritroviamo insieme ad organizzare il VIVIT all’interno del Vinitaly! Altro che questione culturale, è in atto uno scontro di interessi in cui il piccolo vignaiolo  o si organizza, difende, resiste o muore!
I vantaggi dell’etichetta trasparente:
– è la soluzione più rapida e veloce perché fa riferimento a deliberazioni già assunte dalla Commissione Europea.
– è uno strmento flessibile adattabile ad ogni realtà  ad ogni annata secondo il principio “Il vignaiolo dice quello che fa e fa quello che dice”
– è uno strumento di promozione unico, formidabile, perché non può essere copiato e replicato dall’industria (a differenza del bio).
-è un’arma formidabile, rende ogni nostra bottiglia un prodotto inimitabile e non lascia spazio ai furbi.
– al di là di quanto scrive la FIVI crea una nuova solidarietà e fidelizzazione con i consumatori.
– con il tempo potrebbe divenire un elemento di semplificazione e sburocratizzazione, rendendo inutili altre certificazioni.
Lanciamo subito una campagna per l’etichettatura trasparente.

Ass. Contadini Critici

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Vini di Vignaioli – Orvieto 9 e 10 dicembre


VINI di VIGNAIOLI
9 e 10 dicembre 2012 : il programma

Orvieto, 03 dicembre 2012 – il 9 e 10 dicembre, all’interno della programmazione di OFF | Orvieto Food Festival | Orvieto nutre la mente,  si terrà la prima edizione umbra di Vini di Vignaioli.
Dopo Fornovo, dove da dodici anni la manifestazione riscuote grandissimo successo, Vini di Vignaioli approda ad Orvieto: due giornate per degustare e conoscere, all’interno del Palazzo del capitano del Popolo, quei vini che vantano la qualità del naturale.
Naturale, vero, sincero, biologico, biodinamico, appassionato, autentico, semplice, ricco, umano. Questi i dieci aggettivi che gli organizzatori della fiera amano usare per definire il vino che si incontra a Vini di Vignaioli.
Oltre quaranta i produttori che “racconteranno” la ricchezza della diversità attraverso i loro vini, frutto di tanta passione, di un’agricoltura biologica/biodinamica, di lieviti naturali e fermentazioni spontanee.

Il programma:

Domenica 9 dicembre dalle 10 alle 20 – presentazione, degustazione e vendita prodotti.

Lunedì 10 dicembre dalle 12 alle 19 – degustazione e vendita prodotti

Lunedi 10 dicembre dalle 9 alle 12 –  tavola rotonda:
“riconoscimento legale dell’agricoltura contadina e la necessità di avere proprie norme su produzione ed etichettatura”

Intervengono:
On. Carlo Emanuele Trappolino  – Camera dei Deputati;
Stefano Vaccari – Direttore Generale Amministrazione Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali
Guido Zampaglione – FIVI;
Giuseppe Ferrua –  Reinassance;
Giampiero Bea –  Vini Veri
coordina:
Giampaolo Gravina,  giornalista
Christine Cogez – Vini di Vignaioli

i vini:

Basilicata
Az. Agr. Grifalco della Lucania
Calabria
Az. Agr. A’ Vita
Campania
Cantina Giardino
Az. Agricola Il Cancelliere
Podere Veneri Vecchio
Az. Agr. Cacciagalli
Emilia Romagna
Podere Pradarolo
Az. Agr. Maria Bortolotti
Az Agr. Crocizia
Az. Agr. Quarticello
Az. Agr. Denny Bini
Friuli
Az. Agr. Denis Montanar
Az. Agr. La Castellada
Liguria
Az. Agr. Santa Caterina
Lazio
Az. Agr. Le Coste di Gradoli
Piemonte
Az. Agr. Cascina Corte
Az. Agr. Daniele Saccoletto
Tenuta Grillo
Sicilia
Az. Agr. Porta del Vento
Toscana
Az. Agr. Campi di Fonterenza
Az. Agr. Pian del Pino
Az. Agr. Casale Giglioni
Az. Agr. La Busattina
Podere La Bruciata
Az. Agr. Le Calle
Coop. Voltumna
Umbria
Az. Agr. Taruna Calcabrina
Cantina Margò
Az. Agr. Marco Merli
Veneto
Az. Agr. Masiero
Az. Agr. Aldrighetti
Slovenia
Az. Agr. Cotar
Georgia
Az. Agr. I am Wine

Gli altri assaggi:

Abruzzo
Valle Scannese – Gregorio Rotolo (formaggi)
Lazio
Birra Artigianale Stavio
Umbria
La Compagnia della Guisciola
Poggio delle Ginestre (confetture)
www.vinidivignaioli.com

 

 

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Mercato Contadini Critici/Critical Wine – IO L’IMU NON LA PAGO!

prossimi appuntamenti

Milano Sabato 9 giugno dalle ore 10.00 alle 18.00 al Parco Bassi

ZAC! Mercato Contadino

Parco Bassi Milano sabato 9 giugno 2012

Officina Enoica sarà presente al MERCATO CONTADINO ZAC! con i Contadini Critici di Terra e Libertà / Critical Wine e i loro vini.

Laboratori e banchetti a cura di: Asf Italia, Cascina Abana, Ciclofficina Balenga, Comitato Acqua, De.de.P, Diapason, Emergency zona 9, Il Giardino degli Aromi, libere rape metropolitane, Officina Enoica Milano.

 

Organizza il Consiglio di zona 9

in collaborazione con l’Associazione Gastardi

 

Parco Bassi

via Livigno, 7

Milano

 

Firenze Domenica  7  ottobre presso Circolo Arci ExFila

Fattoria Cerreto Libri

Cantine Aperte Domenica 27 maggio

Via Aretina 90, Pontassieve – Firenze –

Nel tempo della proibizione non ci sono baccanti in corteo che cantano e danzano, non ci sono fiori ad adornare le vesti ed i tavoli con il cibo in offerta ai viandanti. L ‘epoca del divieto prevede che l’allegria sia un prodotto specifico, da consumare con prescrizioni stabilite, in orari e circostanze ritenute idonee da commissioni di esperti delegati dal potere. Limitare, circoscrivere, ridurre, contenere e in conclusione, impedire sono i verbi del nostro tempo, ma essi non sono rivolti all’orgia del potere, all’insostenibile abuso del privilegio, sono invece indirizzati soprattutto a chi vuol vivere la vita con i suoi colori, i suoi suoni, i suoi aromi e dunque con il suo sapore autentico. Spesso queste persone, perseguitate dal conformismo ipocrita delle istituzioni, hanno fatto del vino un simbolo di questo stato d’animo rivendicativo; non solo perché si prova piacere ed euforia a berlo, ma anche perché rappresenta un esempio illuminante dei magnifici giochi che la natura sa esprimere nella sua libera complicità con l’uomo. Per questo non si devono chiudere la cantine, per dare a tutti la possibilità di intendere un altro genere di regole, quelle tutte da interpretare per portare l’uva a diventare vino e quelle continuamente da stabilire in difesa della terra madre che per dare amore e libertà, non usa chiedere anche se, tuttavia, non può e non deve farne a meno.

 

Andrea Zanfei

 

http://www.cerretolibri.it





MERCATO DEI CONTADINI CRITICI/CRITICAL WINEAdesioni:

1) Az. Agr. Colle S. Massimo (Enrico) Vino ed Olio (Abruzzo)
2) Az. Agr. Saccoletto Vini (Daniele) Vino (Piemonte)
3) Az. Agr. Cascina Zerbetta (Paolo) Vino (Piemonte)
4) Az. Agr. Le Coste di Gradoli (Gianmarco) vino, olio (Lazio)
5) Az. Agr. I Botri (Andrea) Vino (Toscana)
6) Fattoria Cerreto Libri (Andrea) Vino e Olio (Toscana)
7) Az.Fattoria Castellina Vino e Olio(Toscana)
8) Birrificio artigianale Stavio (Lazio)
9) Az. Agr. La Busattina (Emilio) Vino, Olio (Toscana)
10) Az. Agr. Maria Bortolotti (Flavio) Vino (Emilia Romagna)
11) Az. Agr. Monti Cimini (Roberta) Miele, Nocciole, Crema di nocciole (Lazio)
12) Az. Agr. Funghi (Elisabetta) Pane, pasta, farine, cereali (Toscana)
13) Az. Agr. Taruna di A. Calcabrina (Umbria) Vino e Formaggio
14) Az. Agr. Le Fabbre (Ugo) Vino, olio, farro (Toscana);
15)  Az. Agr. Grifalco della Lucania – Vino-(Basilicata);
16) Az. Agr. Il Casale Giglioli (Antonio) – Vino – (Toscana);
17) Coop. Agr. Paterna – Vino – (Toscana);
18) Az. Agr. Cascina Tavijn (Nadia) Vino – (Piemonte);
… si aggiungeranno altri produttori di ortofrutta, formaggio, salumi.

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Mercato Contadini Critici /Critical Wine 26 febbraio 2012

26/2/12 Roma – Circolo Arci Forte Fanfulla

 

I vini anarchici di Critical Wine

25 gennaio 2012  |   Filed under: Fiere ed Enoteche  |   Posted by:
Andrea con il Morellino di Scansano de I Botri di Ghiaccioforte

Il vino può essere industriale o naturale, biologico o tossico, allineato o critico.
Sicuramente il vino in degustazione domenica 22 gennaio era vino alternativo, così come lo è la sede dell’evento.
Le manifestazioni di Critical Wine nacquero nel 2003 per volontà di Luigi Veronelli, che oltre ad essere un esperto completo del mondo del vino, aveva la sua visione, anarchica, della vita ed in particolare dell’agricoltura.
I produttori agricoli presenti agli eventi del mercato dei Contadini Critici/Critical Wine, sono dunque piccoli produttori che producono, anche se con alterne fortune e qualità varia, poche quantità di vino, di olio, di miele, ma con una grande attenzione alla naturalità dei processi produttivi. Alcuni sono certificati biologici, altri biodinamici, altri ancora non hanno etichette ma producono senza utilizzo, a loro dichiarare, di prodotti chimici o di sintesi né nei campi né tantomeno nel prodotto finale.
La sede dell’evento, il centro sociale Forte Fanfulla al Pigneto, a Roma, non predispone per una degustazione tecnica o da manuale, ma sicuramente agevola l’atmosfera festosa che si instaura assaggiando olio, vino di produzione biodinamica e miele biologico, e l’aroma dei tartufi (ormai onnipresenti in quasi qualunque evento enogastronomico) riempie completamente lo spazio messo a disposizione.
I bicchieri forniti, al costo simbolico di 2€, da restituire se si vuole, sono più da osteria che da degustazione, ma lo spirito della manifestazione non è solo far avvicinare il mondo degli operatori a questo tipo di prodotti, quanto quello di far sapere, al più ampio numero di persone possibile, che un modo diverso di produzione è possibile.
Un buon affollamento di giovani e meno giovani (tipo io, per intenderci), tutti interessati a chiedere informazioni ai produttori ed acquistare qualche etichetta diversa da quelle che si trovano nei supermercati. Una delle condizioni per partecipare all’evento era anche di portare prodotti con prezzi non superiori a qualche euro, intorno ai 15 per il vino, ad esempio.
Appena entrato nello spazio riservato alla degustazione incontro subito Elisabetta Falcione ed il marito Emilio dell’azienda La Busattina, già conosciuta e molto, molto apprezzata la volta precedente.

Il Ciliegiolo 2007 mi da’ il benvenuto con la sua freschezza, ed il bianco IGT S.Martino allieta il naso con il suo profumo. Completamente biodinamica, la Busattina produce vini da ciliegiolo, trebbiano, malvasia, sangiovese ed ansonica, in una superficie vitata di meno di 5 ettari. I loro vini meriterebbero di essere assaggiati con più calma ed attenzione, ma anche così lasciano un’impressione di grande professionalità, attenzione e passione. Sono vini della terra, dove aromi e sapori ricordano molto bene i boschi della Maremma ed il profumo marino dell’Argentario.
Proseguendo, incontro l’amico Andrea Andreozzi, de I Botri di Ghiaccioforte, con il suo Morellino di Scansano fatto con Morellino, Prugnolo gentile, Alicante e Ciliegiolo. E’ sempre un piacere incontrare Andrea, per la sua gentilezza, il suoi modi affabili nel parlare con le persone e soprattutto per il suo vino, una spanna sopra agli altri pur buoni che degusterò più tardi…
Cambiamo regione, per andare in Abruzzo al banco di Enrico Gallinaro dell’azienda agricola Colle san Massimo, a Giulianova in provincia di Teramo, con un Montepulciano d’Abruzzo molto particolare, che presenta una evidente carbonica residua. Le analisi, dice Enrico, riportavano zero residuo zuccherino, così dovrà ancora indagare per scoprirne l’origine. E’ un vino che andrebbe bevuto tra qualche anno, è come se stesse continuando a fermentare, a muoversi, ed è questo che lo rende particolare e probabilmente unico. La volatile che si sprigiona dal bicchiere sparisce quasi subito, lasciando i profumi di rosa e ciliegia evidentissimi al naso. Assaggio anche il suo trebbiano, della vendemmia 2011, portato come afferma lui giusto per prova, ed anche un cerasuolo per niente male. Anche questa è una etichetta da sottolineare per riassaggiare con più calma e tranquillità… In definitiva, una manifestazione molto ben riuscita ed una ottima attenzione alla scelta dei produttori. Credo che avrebbe bisogno di una maggior pubblicità, di una migliore evidenza.
Io, da mia parte, faccio quel che posso consigliandovi di partecipare ai prossimi eventi organizzati dal Centro Sociale Forte Fanfulla, o di acquistare qualche bottiglia di vino dal sito, o direttamente in cantina, dei produttori.

Storie del Vino

Critical Wine: il mercato dei contadini critici al Forte Fanfulla di Roma

Guardate attentamente le foto sottostanti perchè vedrete etichette e volti “diversi”, lontani dalle luci della ribalta perchè spesso e volontieri non fanno “enofighetto” o  magari perchè non hanno i mezzi per farsi pubblicità
Questo, ad esempio, è Giovanni dell’azienda agricola Il Casale, una piccola realtà biologica incastonata nella Montagnola Senese che produce, a mio parere, un ottimo Chianti dei Colli Senesi.
Giovanni dell’azienda agricola Il Casale
Al Fanfulla Giovanni ha portato varie etichette tra cui spiccava un Chianti Riserva 1999 di grande profondità ed ampiezza che, bevuto alla cieca, potrebbe far sobbalzare dalla sedia più di un esperto. Il costo? 14 euro.
Andrea Andreozzi
Questo sopra è Andrea Andreozzi de I Botri di Ghiaccioforte, azienda bio di Scansano che per prima è uscita dalla DOC e DOCG per confluire nella DE.CO tanto cara a Veronelli. Il loro Nero di Scansano Vigna I Botri Riserva 2007 (100% sangiovese) è un vino caratteriale che, con questa annata, punta molto sulla dinamicità e sulla succosa acidità. Davvero ben fatto, bevibilissimo e per quanto costa, circa 10 euro, sarebbe un ottimo regalo di Natale per appassionati.
La Busattina, azienda agricola biodinamica condotta egregiamente da Emilio Falcone e sua moglie, è un vero e proprio microcosmo contadino che oltre ad ottimo vino produce anche olio d’oliva, coltiva cereali antichi ed alleva bestiame di antiche razze in via d’estinzione. Dalle uve coltivate nei loro 25 ettari di tenuta (Sangiovese, Ciliegiolo, Trebbiano, Malvasia, Ansonica) producono vari vini tra cui il San Martino 210, bianco di Maremma IGT, che invade il bicchiere di note fruttate e floreali per poi passare a tocchi di miele di acacia e soffi di intensa mineralità. La bocca è acida, sapida, minerale, intensa e persistente. Che altro volere da un bianco toscano di qualità?
I Calcabrina
La foto precedente invece mostra Diego e Angelo Calcabrina, due giovani ragazzi hanno pensato bene di declassare il loro Sagrantino uscendo dalla DOCG per produrre il loro Vino da Tavola Rosso. L’annata che ho degustato, la 2007, mi ha conquistato per i profumi di frutta di rovo e radici e per una freschezza e bevibilità che non risulta affatto compromessa nonostante il tannino tipico dell’uva. Qualcuno che siede sul piedistallo di alto di Montefalco dovrebbe prendere esempio da questi piccoli vignaioli. Nota importante: notare la bella confezione del vino con tanto di valori nutrizionali e spiegazione dei solfiti.
La Fattoria Cerreto Libri ha invece presentato un interessante Chianti Rufina 2006 che, nello stile del terroir di quella zona, ho trovato austero, rigoroso, scuro, di ampio respiro anche se lontano dalle vette stilistiche del Vigneto Bucerchiale. Una conferma comunque che la Rufina, se valorizzata, può dar vita davvero ad ottimi Chianti.
Andrea Petrini- Percorsi di Vino

 Mercato dei Contadini Critici /Critical Wine
A Roma il 26 febbraio 2012, terzo mercato dei Contadini Critici/Critical Wine
presso il Circolo Arci Forte Fanfulla (www.fanfulla.org) Via Fanfulla da Lodi, 5
- Pigneto- dalle ore 10.30 alle ore 20.30
1) Az. Agr. Colle S. Massimo (Enrico) Vino ed Olio (Abruzzo)
2) Az. Agr. Saccoletto Vini (Daniele) Vino (Piemonte)
 3) Az. Agr. M. Bortolotti (Flavio) Vino (Emilia Romagna)
4) Az. Agr. Fattoria Cerreto Libri (Andrea) Vino e Olio (Toscana)
5) Az. Agr. I Botri (Andrea) Vino (Toscana)
6) Az. Agr. 'A Vita (francesco e laura) Vino (Calabria)
7) Az. Agr. Bernardi Antonio - succhi, conserve, olio (Puglia)
8) Birrifico artigianale Stavio (Lazio)
9) Az. Agr. La Busattina (Emilio) Vino, Olio (Toscana)
10) Apicoltura Angelini (Rita) Miele, farro, legumi (Lazio)
11) Az. Agr. Monti Cimini (Roberta) Miele, Nocciole, Crema di nocciole (Lazio)
12) Az. Agr. Funghi (Elisabetta) Pane, pasta, farine, cereali (Toscana)
13) Az. Agr. Taruna di A. Calcabrina (Umbria) Vino e Formaggio
14) Az. Agr. Le Fabbre (Ugo) Vino, olio, farro (Toscana);
15) Az. Agr. Il Casale (Antonio) Vino, olio (Toscana)
16)Az. Agr. Cascina Zerbetta (Paolo) Vino (Piemonte)
17) Az. Agr. Fattoria Castellina (Ivan) Vino, Olio (Toscana)
18) Az. Agr. Grifalco della Lucania (Cecilia) Vino (Basilicata)
19)

 

 Contadinicritici@inventati.org

MERCATO CONTADINI CRITICI / CRITICAL WINE 26 FEBBRAIO 2012